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O' MERAKLÌS

Il nuovo Cd con ospiti: Gabriele Coen, Marina Mulopulos, Sofia Labropoulos, Georgios Koukos

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O' MERAKLÌS

Meraklìs è una parola greca intraducibile. Non ha corrispondenti precisi in alcuna lingua occidentale: parla di un piacere squisitamente orientale che ha a che fare con il gusto per la bellezza e l'indolenza. Gli odori, i profumi, i suoni, le fantasie, i sogni. Meraklìs è chi sceglie con cura i suoi piaceri, animato dal meràki: il desiderio - quasi un démone - di chi ama incondizionatamente le cose belle e raffinate. Con lo stesso spirito abbiamo scelto una per una le canzoni di questo disco registrato fra Atene e Sant’Arpino, a due passi da Napoli. Ecco perché la “O” davanti a Meraklìs non indica soltanto l’articolo greco, ma con l’aggiunta dell’apostrofo diventa anche un omaggio alla città di Partenope, al centro della nostra vita rebetika in Italia.

Meraklìs è chi vive con gusto e sa godere dei piccoli piaceri della vita. Meraklìs è chi ama il proprio destino; chi vive con lentezza. Meraklìs è uno spirito libero di immaginare; meraklìs è chi sa stare seduto per ore a fumare davanti a una tazzina di caffé; meraklìs è chi sa rendere meravigliose le poche cose che possiede.

«O’ Meraklis» è un’antologia del canto popolare urbano. I 14 brani che la compongono raccolgono tutte le declinazioni del Rebetiko: dalle sonorità ancestrali dell’Asia Minore ai loro sviluppi nelle periferie di Atene e Salonicco da parte dei profughi arrivati dall’Anatolia; dai canti gaglioffi degli emarginati del Pireo fino allo sguardo che compositori come Hiotis rivolsero ai linguaggi dell’Occidente. Questa ricerca ha portato anche noi a comporre 5 brani che raccontano la nostra vita rebetika in Italia. Ci hanno affiancato sei amici ospiti d’eccezione: Gabriele Coen e il suo clarinetto; la voce di Marina Mulopulos; il qanun di Sofia Lambropoulou; la chitarra di Georgios Koukos, il tapan di Cristiano Della Monica e il davul di Paolo Modugno. E adesso preparatevi un caffè, rollate una sigaretta e divertitevi.

 

 

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